Painter: Del Piombo Sebastiano - Part 2 - Wikipedia data en Español - Lingua Italiana - In English
Posted by Ricardo Marcenaro | Posted in Painter: Del Piombo Sebastiano - Part 2 - Wikipedia data en Español - Lingua Italiana - In English | Posted on 21:10
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Sebastiano Luciani (Venecia, 1485 — Roma, 21 de junio de 1547), más conocido como Sebastiano del Piombo, por haber ocupado a partir de 1531 el cargo de responsable de los sellos de plomo —piombo en italiano— del Vaticano, fue un pintor italiano, protegido por Miguel Ángel y uno de los más admirados e influyentes del Renacimiento.
Su obra representa una síntesis entre el colorido de la escuela veneciana y las figuras monumentales características de la pintura romana. Se distinguen tres momentos en su evolución: una etapa veneciana, donde el colorido de sus obras recuerda al de sus primeros maestros, los pintores Giovanni Bellini y Giorgione; un primer periodo romano, ciudad a la que llega en 1511 gracias al mecenazgo del banquero Agostino Chigi, en el que asimila el estilo de Rafael y de Miguel Ángel; y un segundo periodo romano, tras el Saco de Roma en 1527, en el que su pintura se vuelve más severa y esencial, en consonancia con el espíritu de la Reforma católica que se plasmará posteriormente en las directrices del Concilio de Trento.
Piombo trabajó para los hombres más poderosos de su tiempo —banqueros, nobles, embajadores, mercaderes, papas— e influyó poderosamente en otros grandes pintores manieristas —especialmente en Bronzino— y también en la pintura española de su tiempo. Destacó por sus retratos, pinturas mitológicas y religiosas. Muchos de sus cuadros se exponen en los museos más importantes del mundo.
Biografía
Venecia 1485 - 1511
Inicios
Tal como relata su biógrafo Giorgio Vasari, Sebastiano nació en Venecia en 1485, hijo de Luciano Luciani. Según el propio Vasari, la primera vocación de Sebastiano fue la música (cantaba y tocaba el laúd), pero pronto sintió curiosidad por la pintura y entró en contacto con Giovanni Bellini, y después con Giorgione, quienes fueron sus maestros, especialmente este último.
Primeras Obras
En el Retrato de dama joven del Museo de Bellas Artes de Budapest (hacia 1508), además de las influencias de Bellini y Giorgione, se observa ya la característica que distinguirá la obra de Sebastiano: la contraposición de elementos en la composición, que aquí se muestra en los movimientos opuestos del brazo y de la cabeza.
Entre 1508 y 1509 realizó los cuatro paneles del órgano de la iglesia de San Bartolomeo de Rialto (Venecia), encargados por Alvise Ricci, vicario del templo entre 1507 y 1509. En esta obra, la crítica ha subrayado la fusión de color y espacio de Giorgione y la exaltación de las formas poderosamente construidas, ya en sintonía con el primer clasicismo toscano-romano; por desgracia, los repintes posteriores y las restauraciones en clave «giorgionesca» han confundido y gastado los llamativos y fulgurantes colores característicos de Sebastiano.
« Può sospettarsi che fosse aiutato nell'invenzione; sapendosi che Sebastiano non avea da natura sortita prontezza d'idee, e che in composizioni di più figure era lento, irrisoluto, facile a prometter, difficile a cominciare, difficilissimo a compiere » | |
Sebastiano del Piombo (nome d'arte di Sebastiano Luciani; Venezia, 1485 – Roma, 21 giugno 1547) è stato un pittore italiano.
Biografia
A Venezia
Nasce da Luciano Luciani a Venezia nel 1485, secondo la testimonianza di Vasari, che lo dice morto a sessantadue anni nel 1547. Ancora il Vasari riporta che la sua prima professione fu quella di musicista «perché oltre al cantare si dilettò molto di sonar varie sorti di suoni, ma sopra il tutto il liuto, per sonarsi in su quello stromento tutte le parti senz'altra compagnia [...] Venutagli poi voglia, essendo ancor giovane, d'attendere alla pittura, apparò i primi principii da Giovan Bellino allora vecchio. E doppo lui, avendo Giorgione da Castel Franco messi in quella città i modi della maniera moderna, più uniti e con certo fiammeggiare di colori, Sebastiano si partì da Giovanni e si acconciò con Giorgione, col quale stette tanto che prese in gran parte quella maniera».
Nel Ritratto di giovane donna di Budapest, del 1508 circa, se i riferimenti a Giovanni Bellini e al Giorgione consistono, rispettivamente, nello scalare i piani della rappresentazione e nell'osservazione precisa dell'epidermide, si mostra la caratteristica del Luciani: il contrappuntare gli elementi della composizione, qui mettendo in relazione gli opposti moti del braccio e della testa.
Tra il 1508 e il 1509 dovrebbe aver realizzato le quattro ante d'organo nella chiesa di San Bartolomeo di Rialto, commesse da Alvise Ricci, vicario della chiesa dal 1507 al 1509: in esse la critica vede la fusione di colore e spazio del Giorgione e l'esaltazione delle forme potentemente costruite già in sintonia con le conquiste del primo classicismo tosco - romano; purtroppo le ridipinture ed i "restauri" in chiave giorgionesca che si sono susseguiti nel tempo hanno confuso e spento gli squillanti, "fiammeggianti" colori di Sebastiano.
Al 1510 data la tavola della Salomé della National Gallery di Londra, mentre tra il 1510 e il 1511 realizza la Pala di san Giovanni Crisostomo, commissionata per testamento, il 13 aprile 1509, da Caterina Contarini Morosini affinché fosse eseguita dopo la morte del marito Nicolò, deceduto nel 1510. I santi rappresentati sono, da sinistra, Caterina, Maddalena, Lucia, Crisostomo, Nicola, Giovanni Battista e Liberale
Il Vasari l'attribuì in un primo tempo (1550) al Giorgione ma nella redazione delle vite del 1568, ammettendo lo sbaglio, restituì la paternità a Sebastiano. La critica successiva si divide, volendo alcuni vedere nel dipinto almeno l'ideazione del Giorgione.
Ma già secondo un esame stilistico, la struttura compositiva dell'opera appare estranea alle intenzioni del maestro di Castelfranco, non interessato a legare le figure in composizioni armoniche, in «masse articolate, serrate nella loro complessità, ma individuate in un movimento potenziale» (Pallucchini 1944) come qui è mostrato nel rapporto contrappuntato fra i due santi a destra, il Battista e Liberale. Un'altra sostanziale differenza sta nella creazione di uno spazio unitario e grandioso, tratto che lo differenzia da Giorgione, impegnato piuttosto nello sviluppo di un nuovo rapporto con la natura.
Inoltre la datazione del testamenti dei committenti (in particolare quelli di Nicolò, datati fra 4 e 18 maggio 1510) fugano la presenza di Giorgione, morto nell'ottobre 1510, al quale sarebbe rimasto ormai pochissimo tempo per prendere parte all'impresa considerando anche quanto bisognasse attendere per attingere ai crediti di un lascito testamentario ed allestire il lavoro per una pala di grandi dimensioni (Gentili-Bertini 1985).
La novità della composizione è nell'esclusione della visione frontale delle pale tradizionali e, a giudizio del Lucco, nel tono dimesso e sereno delle figure inserite in un pacato paesaggio crepuscolare: Crisostomo, addirittura, ha deposto mitria e pastorale e legge tranquillamente.
L'ultima notizia dell'attività artistica veneziana di Sebastiano è documentata da Marcantonio Michiel che nel suo quaderno del 1525 annota di aver visto in casa del patrizio Taddeo Contarini la tela dei cosiddetti "Tre Filosofi" di Giorgione "finita" da Sebastiano.
Sebastiano del Piombo (c. 1485, Venice – June 21, 1547, Rome), byname of Sebastiano Luciani, was an Italian Renaissance-Mannerist painter of the early 16th century famous for his combination of the colors of the Venetian school and the monumental forms of the Roman school.
Biography
Sebastiano del Piombo belongs to the Venetian school, but was active for a large portion of his career in Rome. At first a musician, chiefly a soloist on the lute, he was in great request among the Venetian nobility. He soon showed a turn for painting, and became a pupil of Giovanni Bellini and afterwards of Giorgione, whose influence is apparent in his works. Some of Sebastiano's works were indeed confused with Giorgione's, i.e. the Salomè of 1510.
His first painting of note was done for the church of San Giovanni Crisostomo, Venice, and is so closely modeled on the style of Giorgione that in its author's time it often passed for the work of that master. It represents Saint John Chrysostom reading aloud at a desk, a grand Magdalene in front, and two other female and three male saints.
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